“Viajar? Para viajar basta existir. […] Para quê viajar? Em Madrid, em Berlim, na Pérsia, na China, nos Pólos ambos, onde estaria eu senão em mim mesmo, e no tipo e género das minhas sensações? A vida é o que fazemos dela. As viagens são os viajantes. O que vemos, não é o que vemos, senão o que somos.”
“Viaggiare? Per viaggiare basta esistere. […] Perché viaggiare? A Madrid, a Berlino, in Persia, in Cina, in entrambi i poli, dove sarei se non dentro me stesso e nello stesso genere delle mie sensazioni? La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.” (Fernando Pessoa)
Mi si perdoneranno le citazioni contenute nel titolo e nella prefazione, troppo importanti rispetto al contenuto del post. Da questo punto in poi, i sentieri della sezione italiana e di quella inglese del blog si biforcano, per poi incontrarsi e separarsi di nuovo, un po’ come immagino facciano le strade della Mongolia, timidi sentieri tracciati sull’erba da chi ti ha preceduto. Con l’avvicinarsi della data di partenza, il viaggio occupa una parte sempre più consistente dei nostri pensieri. Per me in particolare (Raffaele), il viaggio assume un duplice significato: non solo quello esteriore, ma anche quello interiore. Il viaggio per me arriva in un periodo particolarmente tormentato dal punto di vista emozionale, intenso, sfiancante e con qualche dura delusione, che si è unito a un periodo lavorativo, anche lui piuttosto intenso, sfiancante ma, per fortuna, anche molto ricco di soddisfazioni.
Ecco, io questo viaggio lo vivo anche un po’ come una pausa, relativamente breve, una semiminima, come quella dell’immagine (come vorrei fosse un punto coronato – questa la colgono solo i musicisti 🙂 ). Una pausa per la quale ringrazio tutti i colleghi di Lawlinguists che hanno permesso e stanno permettendo tutto ciò. Una pausa che sento necessaria, come in questa poesia di Mario Benedetti:
De vez en cuando hay que hacer
una pausa
contemplarse a sí mismo
sin la fruición cotidiana
examinar el pasado
rubro por rubro
etapa por etapa
baldosa por baldosa
y no llorarse las mentiras
sino cantarse las verdades
In Italiano:
Ogni tanto bisogna fare
una pausa
contemplarsi
senza l’abitudine quotidiana
esaminare il passato
dato per dato
tappa a tappa
mattonella per mattonella
e non piangersi le menzogne
ma cantarsi le verità.
Per questo motivo il viaggio, oltre ad essere il teatro naturale delle mie solite goliardate (e ne abbiamo preparate tante), sarà uno sfogo di pensieri, riflessioni, racconti. Proverò e se Francesco ne avrà anche lui voglia, proveremo, a raccontare i due viaggi che faremo contemporaneamente. Probabilmente, questa sezione avrà una vena più malinconica, romantica, “saudosa” rispetto alla sezione inglese, dove c’è il Raffaele che conoscete. O forse no. Sarà il viaggio a dirlo. Quel che è certo è che questo viaggio voglio farlo insieme a chi mi vuole bene: amici, conoscenti, colleghi, amanti, simpatizzanti, insomma chiunque abbia voglia di leggere i racconti, le riflessioni, le idee, anche se noiose e di poco valore che il viaggio, sono certo, porterà con se.
Naturalmente, per chi vorrà godersi esclusivamente i video, le foto, e gli aggiornamenti sul viaggio, resta la sezione inglese, che ospiterà solo questi contenuti.
Intanto, come ogni post prima dell’inizio del viaggio, chiudo con l’invito a donare:
Raffaele